“Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia”. Citando la stupenda “La leva calcistica del ‘68” di Francesco De Gregori, il presidente del Senato Piero Grasso, nel corso del suo discorso tenuto oggi a Rosarno per la manifestazione “Gerbera gialla” organizzata da “Riferimenti”, ha salutato i giocatori di colore del “Koa Bosco”, la squadra di calcio formata da lavoratori giunti dall’Africa nella piana di Gioia Tauro, da alcuni giorni tra l’altro promossa dalla Terza alla Seconda categoria. «Cari giocatori – ha detto loro Grasso – voi rappresentate un momento di riscatto. Questi giocatori di coraggio ne hanno avuto perché ci vuole coraggio ad affrontare viaggi, venire nel nostro Paese, vivere in condizioni estreme, lavorare a pochi centesimi a cassa, e poi la sera trovare la forza per indossare gli indumenti sportivi e andare agli allenamenti, unire sudore a sudore, fatica a fatica. Sono certo che l’orgoglio di far parte di una squadra li lega l’uno con l’altro, e in questo vedo l’altruismo e la solidarietà. Si stringono i denti e si va avanti perché sono sicuro che pensano, se mollo io cade la squadra. Vincere è importante ma anche per tutti i nostri fratelli e sorelle che stanno nelle baracche. Mi dicono che hanno anche fantasia, e ne sono certo. Si sa che sono tifoso del Palermo – ha aggiunto Grasso – ma chiedo a questi ragazzi di non cedere alle provocazioni, di non dare spazio e ascolto a chi li insulta, non devono dare questa soddisfazione. La dignità del loro impegno li farà crescere nel cuore anche dei tifosi. Forza Koa Bosco». Dopo la cerimonia di premiazione (nella prima e seconda foto) il presidente Grasso, insieme alla coordinatrice di “Riferimenti” Adriana Musella, ha dato simbolicamente il calcio di inizio alla partitella del “Koa Bosco”.

“Gerbera Gialla”, l’omaggio di Grasso al “Koa Bosco”
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