C’erano la giornalista Marika Bret e la disegnatrice Coco, del giornale satirico francese Charlie Hebdo, a Cosenza, in occasione dell’inaugurazione della mostra dedicata alle migliori copertine della rivista parigina, la cui redazione divenne teatro, il 7 gennaio del 2015, di un attentato terroristico che provocò 12 morti e diversi feriti. La mostra, un omaggio utile anche a rileggere fatti ed eventi della storia d’Europa degli ultimi anni, rimarrà aperta al pubblico fino all’8 maggio nelle sale del Museo del Fumetto di Cosenza. Le due ospiti sono arrivate sotto stretta scorta e tra imponenti misure di sicurezza da parte delle forze dell’ordine che hanno controllato tutti all’ingresso del Museo. In tanti hanno voluto esserci. «Charlie non è solo un giornale – ha detto Coco – è un modo di essere, è una condivisione di valori. Ho sempre sognato di lavorare per Charlie. Sono entrata nel 2007. Poi è successo ciò che tutti sapete, ma non mi sono arresa e insieme agli altri abbiamo deciso di continuare e lottare per la libertà. Il giornale oggi è cambiato, è un giornale di resistenza collettiva, di valori, e oggi si è modificato perché prima aveva un pubblico prettamente francese, oggi è mondiale». «Sono contenta che ci siano stati dei nuovi arresti a Bruxelles – ha aggiunto Marika Bret – però per quanto accaduto a noi non ci sarà un processo: gli attentatori di Charlie Hebdo sono morti e quindi questa pagina rimarrà senza giustizia. La satira è importante – ha aggiunto la giornalista – perché un linguaggio che consente di vedere il mondo da un punto di vista differente, usa un linguaggio duro, ma analizza la realtà e la racconta. Siamo a Cosenza e felici di esporre le migliori cover dei nostri disegnatori, soprattutto di quelli che non ci sono più, perché tramite i disegni continua il nostro lavoro». (Ansa)

Charlie Hebdo a Cosenza, la satira contro il terrore – FOTO
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