Roma, la “joint venture” ‘ndrangheta-camorra-Casamonica

I bar “Pio Er Caffè” e “L’Angolo d’Oro” e la trattoria “Hostaria Sora Franca” sono solo due dei locali che facevano capo alla nuova alleanza criminale che si è impiantata a Roma. Bar e ristoranti a due passi dal Vaticano, 10 immobili, 43 tra società o imprese individuali, 45 tra aziende commerciali e cooperative, 30 veicoli. per un patrimonio complessivo di 25 milioni di euro sono stati sequestrati a esponenti della ‘ndrangheta, della camorra e della famiglia sinti dei Casamonica di “elevato spessore criminale” che compaiono “a più riprese” in indagini delle procure di Palmi, della Dda di Reggio Calabria, di Milano e di Roma a partire dagli anni ’90 e fino al 2014. Il traffico e lo spaccio di cocaina proveniente dalla Calabria e destinata al mercato romano sembra essere il business chiave della joint-venture criminale attorno alla quale ruotano usura, estorsioni e riciclaggio. Il sistema coinvolge anche “tutte le società riconducibili agli indagati che sono dei ‘contenitori’ per la gestione di capitali provenienti da attività delittuose le cui prerogative sono anche quelle di costituire uno schermo atto a neutralizzare eventuali azioni giudiziarie ablative, di massimizzare, se possibile, ulteriormente i profitti ed offrire un volto presentabile di ‘colletti bianchi’ capaci di contrattare con l’imprenditoria, ma anche con la pubblica amministrazione”. L’indagine patrimoniale ha permesso di ricostruire “la storia criminale, i molteplici legami e gli affari illeciti” degli indagati, i quali fanno parte di un gruppo trasversale formato da esponenti della ‘ndrangheta, della camorra e della famiglia sinti dei Casamonica, “che si accordano formando di fatto una società d’interessi illeciti, finalizzata a riciclare nella città di Roma i rispettivi profitti”. Tra i beni sequestrati anche svariati rapporti bancari e postali in 68 istituti e, oltre ai locali vicini al Vaticano – intestati formalmente a terzi tra cui due cittadini cinesi – una trattoria a Trastevere, intestata a due donne, una romena e un’ucraina; una palestra e negozio di scarpe a Ciampino. E ancora, una cooperativa di facchinaggio ad Arienzo (Ce) e una cooperativa Onlus a S. Nicola La Strada (Ce), la Serrmac s.a.s., con sede a Budoia (Pn), nota per la costruzione di trapani a colonna e maschiatrici, acquisita dopo un fallimento, e un’azienda di catering di Parma. (Agi)

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