“A fine maggio 2011, prima che mi arrestassero, dalla Lombardia mi recai in bus in Calabria. Nel viaggio incontrai un membro della famiglia di Petilia Policastro, un certo Garofalo di Pagliarelle, frazione di Petilia. Gli chiesi come erano messi in Toscana. Lui mi disse che fornivano il cemento e betoniere ai cantieri Tav tramite imprese di Firenze. Mi precisò poi che per il movimento terra c’erano i Casalesi e che si erano associati con noi (inteso come ‘ndrangheta)”. Continua a leggere

Firenze, le mani delle ‘ndrine crotonesi sull’Alta Velocità
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