Rifondazione: il Pd distrugge i beni comuni

«In questi ultimi giorni nella nostra regione si sta palesando il disegno complessivo del Pd sulla costruzione del futuro del nostro territorio che, è bene essere chiari, non è la prosecuzione dell’azione nefasta e maldestra dei Berlusconi e degli Scopelliti ma è qualcosa di molto peggio». Lo affermano Pino Scarpelli, segretario regionale di Rifondazione comunista, e Francesco Saccomanno, segretario provinciale di Rifondazione comunista Cosenza. «I Renzi e gli Oliverio, e i loro affini, stanno portando avanti – proseguono Scarpelli (nella foto9 e Saccomanno – un concentrico, devastante e netto attacco ai beni comuni ed alle nostre risorse naturali, nascondendosi sotto la coltre della doppiezza dei politicanti e di una sequela di ipocrite dichiarazioni, con il fine di favorire un ristretta cerchia di gruppi economici e di potere. Da quasi tre lustri, a partire dai primi anni del 2000, l’azione coraggiosa di comitati, militanti, cittadini ed associazione, da sempre sostenuti dal Prc e solo dai sindacati di base che vogliono tutelare veramente il lavoro, non come altri che inseguono intrallazzi e relazioni interessate, è riuscita a tutelare il territorio del Pollino dal pericolo rappresentato della riattivazione della pericolosa ed inquinante Centrale del Mercure e, soprattutto, dai tanti, a partire dal renziano che è presidente del Parco, che nell’ombra di quell’opera agevolano l’Enel e portano avanti i loro piccoli tornaconti di bottega, molto spesso collidenti fortemente con gli interessi generali dei cittadini». I dirigenti di Rifondazione comunista aggiungono: «Doveva arrivare il governo del Pd, con il sostegno di un presidente del Parco del Pd e di un presidente della Regione del Pd, per far si che con poche laconiche righe lo scorso 11 giugno la Presidenza del Consiglio comunicasse il proprio parere sostitutivo favorevole alla realizzazione della centrale, superando persino il parere negativo e vincolante, secondo la normativa comunitaria, del direttore del Parco. Un vero e proprio misfatto contro la salute, l’ambiente e l’economia perpetrato contro la quasi totalità dei cittadini del Pollino. Misfatto simile alla prospettata gestione dei rifiuti che il Presidente della Regione del Pd ha intenzione di voler attivare in Calabria, sul modello di quella di Salerno. Una gestione verticistica, energivora, inquinante, in mano ai soliti noti privati che produrrà aumento dei costi per i cittadini e danni alla loro salute ed al territorio: il contrario di quello che – rilevano Scarpelli e Saccomanno – prospettano i meritori comitati e le associazioni che da diversi anni sono impegnati per ottenere un governo virtuoso del settore, partendo da quanto da anni applica il Comune di Saracena». Secondo Rifonazione comunista «l’altro misfatto, dalle notizie che ci giungono, la Giunta regionale targata Pd lo sta compiendo nel settore delle risorse idriche, avendo già approvato un disegno di legge per “l’individuazione del soggetto gestore dell’Autorità idrica della Calabria” che ripropone un modello simile a quello della Giunta Scopelliti, senza tenere conto della legge di iniziativa popolare presentata dal Coordinamento Bruno Arcuri e sottoscritta da oltre undicimila cittadini calabresi tra cui, evviva la doppiezza, il cittadino Mario Oliverio. Non ci sono dubbi: i cittadini calabresi devono auto-organizzarsi e difendere, insieme alle associazioni e ai comitati attivi e vigili, il territorio, la salute, l’ambiente ed i beni comuni soprattutto dal pericolo Pd, il Partito Distruttore che pratica la dissimulazione e favorisce solo gli interessi di pochissimi».

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